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Lo smalto dentale è lo strato esterno del dente, e nonostante il suo spessore sottilissimo è estremamente duro e protegge la dentina e la polpa dentale. Sebbene sia estremamente rigido può erodersi o abradersi facilmente. L’ erosione dentale è la perdita progressiva dello smalto causata dal contatto frequente con sostanze acide, che “sciolgono” lentamente la superficie del dente. Fra le cause più comuni dell’ erosione dentale elenchiamo: - Bevande acide: bibite gassate, succhi di frutta, energy drink, vino. - Abitudini alimentari: consumo frequente di agrumi, aceto, caramelle acide. - Reflusso gastroesofageo o vomito frequente. - Scarsa produzione di saliva L’ abrasione dentale , invece, è l’usura meccanica dello smalto causata da comportamenti o strumenti che sfregano in modo eccessivo sulla superficie del dente. Le cause più frequenti che possono determinare l’abrasione sono: - il bruxismo - lo spazzolamento troppo energico - lo spazzolino con setole dure - dentifrici abrasivi - uso improprio di stuzzicadenti o oggetti rigidi - Abitudini inconscie: mordicchiare penne, unghie, pipe Lo smalto danneggiato espone la dentina e sottostante agli stimoli caldi e freddi, i denti risultano più gialli e macchiati e aumenta il rischio di carie. Inoltre, un’abrasione importante “accorcia” di molto la dimensione dei denti, causando una chiusura scorretta e una perdita di altezza del terzo medio del volto. Lo smalto perso non può ripristinarsi da solo, ma i rimedi professionali esistono e consistono nel ripristinare la sostanza dentale persa. Il controllo professionale , la valutazione attenta di ogni singolo caso sono necessari per approntare le azioni terapeutiche più efficaci. Prendersi cura della salute orale è molto importante per il benessere generale: i controlli periodici e l’osservazione attenta anche di piccoli dettagli possono contrastare efficacemente l’insorgere di problemi più gravi.

Chirurgia implantare guidata: precisione, comfort e sicurezza La chirurgia implantare guidata rappresenta una soluzione ottimale per ripristinare i denti mancanti e riavere, finalmente, il sorriso perduto e la funzionalità compromessa. Grazie a questa tecnica è possibile inserire impianti dentali con la massima precisione, riducendo i tempi dell’intervento e assicurando il comfort per il paziente. Attraverso una pianificazione digitale 3D, il team guidato dal dottor Giuseppe Pipita può visualizzare in anticipo ogni dettaglio anatomico del paziente e progettare l’inserimento dell’impianto in modo personalizzato. Le azioni terapeutiche sono minimamente invasive e assicurano un recupero più rapido e minore fastidio post-operatorio. La chirurgia implantare guidata, nei casi in cui è possibile attuarla, migliora la predicibilità del risultato, ottimizza l’estetica finale del sorriso e consente una gestione più sicura anche nei casi clinici più complessi. Prenota una consulenza presso lo Studio Odontoiatrico Pipita, con un percorso specifico valuteremo la possibilità di finalizzare la chirurgia implantare guidata e riequilibrare i denti e la loro funzionalità Avere tutti i denti è importante per la salute dentale e per il benessere complessivo del paziente. Altra lettura suggerita: denti mancanti? La soluzione migliore è l'impianto

Prestare attenzione alla salute di denti e gengive negli anziani è fondamentale, non solo per evitare possibili infezioni del cavo orale, ma soprattutto per garantire ai nostri nonni una buona qualità di vita e preservare la salute di tutto l’organismo. Diversi fattori dettati dall’invecchiamento possono avere un impatto negativo sui denti, tra cui la presenza di altre malattie sistemiche, come ad esempio il diabete, che provoca un maggiore rischio di sviluppare infiammazioni alle gengive . Spesso i nostri anziani assumono diversi farmaci per altre patologie che possono provocare xerostomia (secchezza delle fauci), una condizione che favorisce l’insorgenza di carie, soprattutto radicolari, l’alterazione del pH orale e altre problematiche. Non per ultimo i nostri nonni possono presentare problemi alle vecchi protesi dentali che portano, perché se non controllate periodicamente, possono creare ferite e ulcere sulle mucose orali, che se persistenti e non trattate, sono da considerare delle lesioni che possono predisporre a un carcinoma orale. LE BUONE ABITUDINI PER GARANTIRE UNA SANA IGIENE ORALE • Lavare i denti almeno 2 volte al giorno • Passare il filo interdentale o lo scovolino • Pulire accuratamente le protesi rimovibili • Fare controlli periodico 2 volte l’anno dal dentista • Se si pensa di soffrire di xerostomia, chiedere al dentista indicazioni su che prodotti utilizzare.

Prestare attenzione alla salute di denti e gengive negli anziani è fondamentale, non solo per evitare possibili infezioni del cavo orale, ma soprattutto per garantire ai nostri nonni una buona qualità di vita e preservare la salute di tutto l’organismo. Diversi fattori dettati dall’invecchiamento possono avere un impatto negativo sui denti, tra cui la presenza di altre malattie sistemiche, come ad esempio il diabete, che provoca un maggiore rischio di sviluppare infiammazioni alle gengive (https://www.studioodontoiatricopipita.it/la-parodontite). Spesso i nostri anziani assumono diversi farmaci per altre patologie che possono provocare xerostomia (secchezza delle fauci), una condizione che favorisce l’insorgenza di carie, soprattutto radicolari, l’alterazione del pH orale e altre problematiche. Non per ultimo i nostri nonni possono presentare problemi alle vecchi protesi dentali che portano, perché se non controllate periodicamente, possono creare ferite e ulcere sulle mucose orali, che se persistenti e non trattate, sono da considerare delle lesioni che possono predisporre a un carcinoma orale. LE BUONE ABITUDINI PER GARANTIRE UNA SANA IGIENE ORALE • Lavare i denti almeno 2 volte al giorno • Passare il filo interdentale o lo scovolino • Pulire accuratamente le protesi rimovibili • Fare controlli periodico 2 volte l’anno dal dentista • Se si pensa di soffrire di xerostomia, chiedere al dentista indicazioni su che prodotti utilizzare.

In passato conosciuta come piorrea, la parodontite è la malattia che indica l’infiammazione del parodonto, cioè dei tessuti di sostegno del dente: la gengiva, l’osso alveolare e il legamento parodontale. Nonostante sia molto diffusa, la parodontite è una patologia molto grave del cavo orale, ma purtroppo ancora molti pazienti tendono a trascurare i sintomi e si rivolgono al dentista quando si è raggiunto uno stadio già molto avanzato. È una malattia di origine batterica provocata dall’accumulo della placca al di sopra e al di sotto del bordo gengivale ed è l’evoluzione di una gengivite cronica non adeguatamente trattata. Anche se possono contribuire altri fattori specifici legati all’organismo del paziente, possiamo affermare che la malattia parodontale è determinata dalla mancanza di una corretta prevenzione dentale. L’infiammazione continua e costante provoca danni permanenti ed irreversibili all’osso e al legamento parodontale che sostengono i denti, fino a portare alla mobilità degli stessi e alla loro perdita. I sintomi non devono essere sottovalutati perché la malattia tende a peggiorare rapidamente. Quali sintomi devono farci allarmare? Il primo sicuramente è il sanguinamento gengivale (in condizioni normali nessuna parte del corpo deve sanguinare!), l’ipersensibilità al caldo e al freddo, dolore in masticazione, retrazione delle gengive e sensazione di vedere i denti più lunghi, mobilità di alcuni denti, denti che si spostano, alitosi cronica. Cosa possiamo fare per prevenire la parodontite? La base per avere una bocca sana e per prevenire la patologia è eseguire visite regolari dal dentista e una seduta di igiene orale professionale 2 volte l’anno. I tuoi nonni o genitori hanno sofferto di parodontite e hai già avuto uno di questi sintomi ma non ti sei ancora rivolto ad un professionista? Non aspettare, fallo subito e fatti seguire in un percorso personalizzato e specifico per la tua situazione. Affidati al dentista e all’igienista dentale. Si può guarire? Purtroppo abbiamo detto che è una malattia che provoca danni irreversibili ai tessuti di sostegno, quindi non è possibile avere un ripristino totale dei tessuti, ma quello che si può fare con ottimi risultati, è il buon mantenimento in modo da fermare o rallentare notevolmente il progresso della malattia.

Fra i traumi più frequenti che accadono giocando in casa, per strada o a scuola c'è quello che riguarda gli incisivi centrali, i più sporgenti in arcata. Contusioni o ancora peggio le fratture possono creare seri problemi se non trattate in maniera tempestiva. Sarà capitato sicuramente a tuo figlio o a un conoscente di cadere per terra e battere i denti.. cosa si fa in questi casi? La situazione meno grave è la contusione , che non genera traumi sui denti né sui tessuti attorno. In questi casi è sicuramente opportuna una visita odontoiatrica, per eseguire una radiografia mirata sul dente in questione e valutare se c’è stato un coinvolgimento dello stesso. In altri casi invece il colpo è cosi forte da provocare la rottura del dente . In questo caso, la prima cosa da fare è tranquillizzare il bambino che sicuramente sarà spaventato e piangerà. Se è possibile, è bene provare a recuperare il frammento del dente rotto per fare in modo che l’odontoiatra possa provare ad “incollarlo”. Una volta trovato il frammento è opportuno conservarlo in soluzione fisiologica o saliva, portarlo dal dentista e, se non sono passati più di 60m minuti, e se il frammento coincide perfettamente con la superficie del dente scheggiato, si può “incollare”. Qualora il frammento non fosse recuperabile, non è un problema perché si potrà comunque procedere ad una ricostruzione estetica in composito. È fondamentale ricorrere tempestivamente dal dentista, sia per risolvere il problema estetico, ma per valutare anche l’entità della frattura dentale. Si possono presentare 3 scenari, li elenchiamo dal meno grave al più grave: -frattura esclusiva dello smalto (incollare frammento o ricostruzione estetica) -frattura dello smalto e della dentina (incollare frammento o ricostruzione estetica) -frattura che comprende la polpa dentale (bisogna procedere alla terapia endodontica del dente) In ogni caso, anche quando non c’è un coinvolgimento diretto della polpa, un dente che ha subito un trauma va sempre monitorato nel tempo, perché potrebbe sviluppare dopo mesi o anni una lesione del nervo. È importante quindi calendarizzare dei controlli periodici dal dentista.

I denti servono tutti ed è importante rimpiazzarli con l’impianto dentale. Esso non danneggia i denti vicini e consente l’ottimale riequilibrio delle funzioni oltre a ristabilire l’armonia estetica. Quando si perdono uno o più denti è importante rimetterli al più presto: la soluzione più innovativa ed efficace , per riavere i denti “fissi”, è quella di posizionare un impianto dentale. Cos’è l’impianto dentale? È una vite in titanio che si inserisce dove manca il dente, si integra nell’osso e diventa a tutti gli effetti una radice artificiale. Su questa radice artificiale verrà, poi, applicata una corona in ceramica, che ripristinerà la parte estetica e visibile del nuovo dente. È necessario un piccolo intervento chirurgico per posizionare la vite, il tutto in anestesia locale e grazie ad una terapia analgesica successiva della durata di qualche giorno, qualunque fastidio scompare rapidamente. Posizioniamo gli impianti in estrema sicurezza eseguendo la più scrupolosa pianificazione prima dell’intervento, attraverso lo studio attento sia di una radiografia 3d che dei modelli della tua bocca. Si tratta di esami che il paziente eseguirà direttamente in sede, senza doversi recare in altre strutture. Tutto ciò ci consente di conoscere bene le zone anatomiche inviolabili, di valutarne rischi e problematiche. Tale attenta pianificazione ci mette nelle migliori condizioni per poter adottare tecniche e protocolli utili per evitare le più comuni complicazioni. Fare un impianto dentale è sicuramente il metodo migliore per avere un ottimo risultato estetico, senza dover coinvolgere i denti vicini e senza dover subire il disagio di una protesi rimovibile. In tanti ci chiedono: Quanto dura un impianto dentale? È difficile stimare la durata di un impianto dentale, ad essere sinceri è quasi impossibile, ma questo vale sia per l’impianto che per qualunque altra cosa. Possiamo dire con assoluta certezza che il costante controllo dell’igiene orale a casa, i controlli periodici in studio e le sedute di igiene orale professionale, almeno due volte l’anno, sono la base della manutenzione. Altri fattori possono influenzare la durata del trattamento, fra questi ricordiamo: il fumo, alcune malattie non controllate quali il diabete, le malattie autoimmuni, e anche l’assunzione di alcuni farmaci. Pertanto è fondamentale che il paziente diventi un alleato del dentista per l’efficace mantenimento di tutta la sua salute orale.

Uno dei momenti più fastidiosi e vissuto con ansia dai pazienti è quello dell’impronta dentale. La presa dell’impronta con il metodo tradizionale avviene attraverso l’introduzione in bocca di un cucchiaio portaimpronta in acciaio riempito di alginato, un composto che si solidifica dopo qualche minuto in bocca al paziente. Per alcuni pazienti con un riflesso faringeo accentuato, questa attesa può essere insopportabile e portare a nausea e vomito. Grazie allo sviluppo delle nuove tecnologie nel settore dentale, nella maggior parte dei casi l’impronta analogica può essere sostituita da quella digitale.







